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I bambini delle rose

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I bambini delle rose  è una specie di favola possibile perché la narrazione è in bilico tra fiaba e realtà. si sviluppa fra il favolistico e la realtà.
Un bambino rom e una bimba cinese, Nico e Ly, per sopravvivere sono costretti a vendere rose di sera, nei ristoranti e nei locali di Roma.
E' una storia di concorrenza: i due si scontrano e si contrappongono, ma poi si innamorano. Sullo sfondo si muovono gli adulti, in una città con tutte le sue miserie, le sue superstizioni, le sue atrocità ideologiche.
E' una Roma vista di sera, in cui non sono presenti le fastosità religiose.
Il romanzo si sviluppa in sette giorni, quasi a rappresentare un ciclo intero, un tempo chiuso, per indicare che anche le nostre storie, quelle degli esseri umani, sono chiuse. Significativo è il fatto che un tunisino come Melliti parli di una cinese e di un rom, con il chiaro tentativo di dare umanità a quel gruppo etnico che noi chiamiamo "zingari", e che lo scrittore giustamente indica sempre come rom, salvo quando è citato da altri in maniera spregiativa. Nico è un personaggio-bambino che non si sente appartenente a nessuna patria, ma solo al territorio dove è nato, dove vive e dove crescono i suoi sentimenti e i suoi affetti.

Dicembre 2004

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