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Lontano da Mogadiscio

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La guerra civile in Somalia, l’intervento dell’ONU, i morti anche di italiani hanno portato per qualche tempo al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica quella regione, disegnandola come arretrata, incivile, tribale. Il libro di memorie di Shirin tende a riportare la visione di quel territorio ad una dimensione più umana; c’è una guerra civile, ma ancora una volta le cause sono da ricercare in fatti economici. Si manifesta occultamente il desiderio che si guardi ai somali con maggiore compassione e/o forse con maggior senso di colpa.
Shirin ha scritto un testo piacevole, senza pretese di letteratura, ma proprio per questo snello. È una rapsodia delle proprie esperienze, dei propri vissuti come immigrata della primissima generazione, come facente parte di una comunità che sta perdendo la propria identità, come straniera che riscopre le proprie origini, che, lontana da quell’inferno, si sente quasi in colpa per non essere coinvolta nella stessa tragedia.
È un po’ la colpa degli scampati dai campi di concentramento nazisti.

2006

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