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Per chi crescono le rose

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I mesi di novembre- dicembre del 1989 furono determinanti per la storia dell'Europa e dell'Occidente. Infatti a novembre cadde il muro di Berlino, qualche mese prima le frontiere dell'Ungheria si erano aperte e si ebbero dei rifugiati politici in Austria. Anche in Romania la fine del mese di Dicembre fu segnata dalla caduta del regime di Ceausescu, uno dei più duri fra quelli creatosi dopo la seconda guerra mondiale nelle nazioni dell'Europa dell'Est.
Il romanzo Per chi crescono le rose di Ingrid Beatrice Coman presenta una storia d'amore nel contesto della fase finale del regime romeno, senza però che se ne avvertano le avvisaglie, sia perché lo spazio ove la storia d'amore viene raccontata è quella di una piccola cittadina della provincia, sia anche per il fatto che i cambiamenti repentini furono quasi una congiura di palazzo aiutata da un intervento pilotato dalla Russia che aveva mal digerito il distacco assunto dal dittatore rumeno nel suoi confronti. Chi prese il potere dopo aver liquidato il dittatore represse poi manifestazioni che potessero portare a istituzioni autenticamente democratiche.
La storia d'amore, delicata, leggera, intensa fra un'adolescente e un docente di storia può essere considerata quasi una scusa per descrivere la situazione di repressione che vigeva nella Romania degli anni '80.
Repressione che non tollerava la minima contestazione o per meglio dire il minimo dissenso perché chi era appena sospettato veniva preso e allontanato dalla società, chiuso in manicomi per essere debellato completamente nella sua volontà.
Individui distrutti, famiglie schiacciate, un clima di sospetti e di spie che faceva terra bruciata anche della solidarietà e del rispetto reciproco.
Gli aspetti più significativi del testo della scrittrice di origine romena stanno proprio nelle analisi psicologiche che si fanno di coloro che subivano direttamente la repressione del regime.
Si descrive l'incapacità e impossibilità a sopportare torture, specie quella della mancanza del sonno, torture che portavano i malcapitati, senza volerlo per nulla, a dire, fare nomi di complici, a volte del tutto innocenti, pur di far terminare quelle sevizie. Questo stesso fatto poi portava alla distruzione psicologica dell'io, impossibilitato a riprendere una sua dignità, perché la dignità era stata calpestata.
Ma si descrive anche il dramma di chi non si era voluto piegare a firmare documenti di colpevolezza lasciando che le spese del suo atteggiamento le facessero le famiglie.
Intenso il dramma dell'ostetrica Ileana, la più brava di quel paese, che non può esercitare, né essere neppure interpellata perché il marito aveva rinunciato ad addossarsi colpe non commesse. Per vivere e mantenere le due figlie è costretta a fare l'inserviente di notte in ospedale. Non solo, per poter lavorare è anche costretta a divorziare dal marito.
E' in questo clima che nasce e si sviluppa l'amore dell'adolescente Magda, figlia di Ileana, con il suo professore di storia Cattalin. E' un amore che in tempi normali non si sarebbe forse neppure sviluppato perché solitamente i giovani amano e vogliono essere amati da altri giovani. Ma quando ogni prospettiva di vita manca, ogni speranza di un futuro non esiste perché il tempo è segnato dal fare per ore la coda per riuscire ad avere la porzione di latte e pane assegnata, dalla frequenza a scuola e null'altro perché ogni rapporto con altri è visto con sospetto, allora la possibilità di riempire ad ogni costo il presente diventa una necessità, proprio come la sopravvivenza.
E' un amore scaturito dalla necessità di considerarsi vivi; non per nulla rimane in sospeso, senza sapere come potrà concludersi, nel momento in cui la liberazione del paese avviene e ciascuno può incominciare a riflettere sulle proprie ferite e ripensare e come riorganizzare la propria vita.
Toccante è la storia della vita di Ileana, che combatte giorno per giorno la sua battaglia, poco convinta della scelta del marito che certamente aveva preposto a lei le sue idee politiche. Quando si ripresenterà, anch'egli delicatamente, come sanno esserlo le persone di vera cultura proprio nei momenti più tristi, un vecchio amico e forse mancato pretendente, Ileana, pur forse rimpiangendo la scelta da lei fatta di optare per l'uomo che sarebbe diventato suo marito, gli rimane fedele e quando la liberta raggiunta dal paese fa aprire le porte del manicomio, sarà ancora lei ad essere presente e aspettarlo per riportarselo a casa, anche se giuridicamente era una divorziata.
Significativo è il titolo del romanzo che esprime l'impossibilità della fruizione della bellezza là dove ogni libertà è privata. Le rose crescono là dove c'è possibilità economica e potere politico.
Il testo di Ingrid può essere letto da più punti di vista, sotto diversi piani.
Un primo piano, che è rintracciabile qua e là come sottofondo, è quello del fare i conti col passato, perché come scrive l'autrice del romanzo nella prefazione "non si sfugge al proprio passato".
E d'altra parte ogni opera letteraria non è altro che guardare al proprio passato e fare i conti con quello che si è costruito, fare i conti con gli appuntamenti mancati, con quello che si è tralasciato. Ogni testo letterario è una lettura del passato di un autore che attraverso la sua opera si guarda allo specchio per rintracciare la sua storia, per vedere nelle rughe profonde che da anziani si vedono impresse nella propria pelle o in quelle appena accennate quando gli anni incominciano ad avanzare le proprie vittorie, le proprie sconfitte, rintracciare gli ideali che muovevano la nostra gioventù e vedere quanto questi sono stati traditi o sono rimasti ancora vivi e vitali in noi.
Papini diceva che noi ci scaldiamo al fuoco dei nostri vent'anni.
Il passato è stato uno degli aspetti costruttivi e tematici di grandi opere letterarie (Proust, Svevo, Calvino).
E' fin troppo evidente che tutta la storia raccontata nel romanzo "per chi crescono le rose" è un espediente per interrogarsi su quello che gli anni della sua giovinezza, della sua adolescenza hanno lasciato all'autrice. Gli ideali, forse soffocati, le speranze, le attese sono rivissute, rielaborate anche attraverso la scrittura.
 
Il secondo piano di lettura riguarda la storia d'amore, particolare perché è una relazione che si stabilisce fra un uomo di 35 anni e una ragazza di 17 anni, oltretutto sua allieva. Quest'amore, questa relazione sul piano narrativo poteva essere molto pericolosa perché è sempre strano e non facilmente accettabile che un commercio amoroso si sviluppi fra una minorenne e un uomo già formato, adulto. Esempi letterari, filmici di relazioni fra adolescenti e uomini maturi ci sono e lasciano almeno stupiti. Esempi famosi sono Lolita di Nabokov, ma anche il film "l'amante" in cui si racconta forse la biografia di Margherita Duras adolescente. Ingrid ha sviluppato questo tema con delicatezza, lo ha inserito all'interno delle vicende sociali della Romania della fine degli anni '80, in cui tutto era impossibile ed allora l'amore diventava l'unica possibilità di vita, di sussistenza quasi fisica.
In questo clima di totale chiusura questo rapporto rappresenta l'ancora di salvezza per non ricadere nella disperazione, nella totale rassegnazione.
Un terzo piano di lettura è dato dal clima sociale e politico repressivo. E' un piano di lettura particolare, ma molto significativo. Accanto alla descrizione della assoluta mancanza di libertà il romanzo di Ingrid si sviluppa nella analisi psicologica degli effetti di torture, di vessazioni perpetrate nei confronti degli oppositori. Ciò che ne emerge è la quasi assoluta impossibilità di eroi perché ciascuno è sconfitto o perché non ha saputo resistere e pur di farla finita ha confessato colpe non mai commesse, o ha fatto delazioni a volte non fondate, o quand'anche abbia resistito e non abbia ceduto ne è stato distrutto nella sua dignità, nella relazione con i propri familiari. E poi c'è chi ha scelto di accettare la sottomissione, ma neppure lui è da rimproverare o ricusare, perché a volte la sottomissione per la salvezza e un minimo di decenza di vita per i propri figli ha più valore che non la scelta di opporsi ad ogni costo. Sì, è sempre questione di scelta, ma qualunque essa sia, se dettata da consapevolezza e non arrendevolezza, servilismo o acquiescenza ha sempre un valore positivo.
Magda, la protagonista del romanzo ha davanti due esempi, quello del padre e quello della madre e sembra aver rifiutato, condannato la scelta del padre, ma poi quando anch'ella deve scegliere non fa altro che seguire proprio l'esempio del padre.
Significativa è l'analisi degli spazi. Essi in genere sono chiusi. E' una piccola città l'ambiente in cui si svolgono le azioni. Si fuoriesce da questi spazi in qualche occasione: 1) Ileana, la madre di Magda si reca nel manicomio dove è rinchiuso il marito; 2) Angelica va a trovare il nonno. Gli ambienti sono quelli di una casa e di un bosco (in questo caso sembra ancora uno spazio chiuso); 3) l'edificio rustico della sicurezza che è fuori dal paese, ma è un ambiente chiuso e lo si raggiunge in uno spazio chiuso che è la macchina; 4) il paese ove Catalin alla fine ritorna per ritrovare i suoi familiari. E' forse questo l'unico spazio aperto. L'incontro con la madre avviene in strada, quello con il padre avviene nell'orto.
La chiusura degli spazi è simbolo della chiusura sociale, culturale del periodo dittatoriale. Anche quando si guarda dalla finestra di qualsiasi ambiente del paese ove si svolgono le vicende, ciascun protagonista ha la sensazione di guardare da una prigione a tal punto si sente prigioniero. L'immagine del pesce nel vaso è ancora una delle immagini più significative a significare la vita che si svolgeva, una vita rinchiusa, determinata. Quando lo spazio timidamente incomincia ad aprirsi, ormai socialmente la fase dittatoriale è superata. Spazio che timidamente si apre (orto), forse perché l'esito della rivoluzione ha lasciato perplessi, non ha soddisfatto completamente.
Più significativa può essere l'analisi dei personaggi femminili e di quelli maschili. Ciò che si evidenzia a grandi linee è che tutti i personaggi femminili sono positivi, con caratteristiche diverse, con aspetti della personalità diversificati. Magda, è vista come una tipica adolescente, con tutte le sue contraddizioni, con tutte le incertezze, tutti i sogni che una adolescente può avere.
Ileana è una donna coriacea, che sa affrontare le avversità della vita con coraggio e determinazione e senso pratico. Persino la moglie del responsabile della sicurezza acquista una umanità perché vilipesa dal marito.
Le figure maschili hanno valore disgiunto. Marius è un idealista, che sa mantenersi fedele ai suoi ideali; Radu è un personaggio dai contorni contraddittori, incapace di farsi avanti nel corteggiare Ileana, quando è giovane, pignolo impiegato da adulto, anche se capace di dimostrarsi ancora amico. Del tutto negativa e la figura del responsabile della sicurezza, che non sembra avere un minimo di umanità ed è solo proteso al rafforzamento del suo potere. Stefan, suo figlio figura viscida, riesce poi a riscattarsi dimostrando che non nell'uomo è possibile rintracciare elementi di redenzione e salvezza.
 
 
 

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