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Il ballo tondo abate
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- Creato Martedì, 27 Marzo 2012 20:21
- Ultima modifica il Martedì, 27 Marzo 2012 20:21
- Pubblicato Martedì, 27 Marzo 2012 20:21
- Scritto da Marcelo
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Il romanzo ha un incipit e una fine contrassegnati da due numeri che delimitano l'arco di tempo in cui si svolge la storia, che ha valore e significato all'interno di questo tempo: il prima è appena accennato e il poi non ha alcuna importanza. Il 9, primo dei due numeri, sembra un elemento magico che nelle storie popolari di questa particolare etnia, all'interno della quale si svolge la vicenda , ricorre frequentemente "... 'Prendi la nona chiave, apri la nona stalla...'.
Il secondo è il numero 18.
Riaffiora alla memoria . La vita nova in cui questi due numeri assumono un valore e un significato particolare.
Dante racconta che all'età di nove anni aveva incontrato la prima volta Beatrice subendone un profondo turbamento. Poi l'aveva rivista a 18 anni, ricevendone il saluto.
Queste similarità possono anche essere omologie simboliche, oppure sono solo pure e semplici coincidenze?
Certamente l'aspetto magico e mistico del numero 9 e del suo doppio può essere affine in tutte quelle culture che fondano la loro credenza religiosa nel cristianesimo. E tuttavia, in questo caso, cioè in questo romanzo, sembra proprio che si voglia fare un'analogia di sensi, di valori e significati pur depurati e inseriti in una comunità ai confini fra la memoria e la dissolvenza nella modernità. In Dante l'età di 9 anni rappresenta un inizio per affermare la sacralità della vita nuova, che rinvia però ai 18 anni, da cui riparte la narrazione. In questo romanzo di Carmine Abate il tutto è racchiuso all'interno dei periodi temporali stabiliti come inizio e fine.
In Dante l'apparizione di Beatrice rappresenta l'inizio di un cammino di salvezza, l'inizio di una vita nuova.
C'è un percorso di salvezza all'interno del romanzo del narratore calabrese?
Costantino, il protagonista, ha visto l'aquila bicipite a 9 anni, poi la rivede a 18, un arco di tempo in cui si sviluppano tutte le vicende.
E' la storia della maturazione di Costantino; la storia delle diverse migrazioni del padre, il mericano, e dei suoi tentativi di rifissarsi al paese d'origine; la storia dei matrimoni delle sorelle; la storia di suo nonno; la storia del paese. Per Costantino e la sua famiglia è percorso di salvezza i cui protagonisti recuperano vita, speranze e valori.
Il ballo tondo è un tipico romanzo di formazione ove la guida e la direzione della crescita del ragazzo è rappresentata proprio dall'aquila bicipite.
Una analisi più accurata mette in evidenza che la vicenda inizia con l'incubo di uno zitellaggio di una sorella e il recupero di un matrimonio, ormai insperato, della seconda.
La salvezza potrebbe essere proprio il riscatto dei valori della famiglia e la sua tutela.
Un altro aspetto significativo è dato dal linguaggio usato. Spesso ci si trova di fronte ad espressioni in arbëresh - albanese antico - usata dalla comunità d'appartenenza dei protagonisti. Il lettore di norma ignora questo specifico idioletto. L'uso che ne fa il narratore non consente una maggiore chiarificazione di descrizioni, idee, concetti. Sembra che si sia fatta questa scelta per accrescere il senso del mistero e del sacro, quasi che mistero e sacro siano consustanziali allo stesso idioletto, così come lo è la storia dell'aquila bicipite.
Settembre 2004