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i lupi della notte dekhis

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Alcuni aspetti significativi e importanti emergono dalla lettura di questo primo romanzo di Amor Dekhis, finalista la premio Calvino 2004. Il tempo, la vicenda, il contesto politico sociale di gran parte della storia raccontata.
Il tempo è suddiviso in due parti, una collocata in un futuro più o meno prossimo (2015), l'altro in un passato non tanto lontano. Il primo tempo si svolge in Italia, il secondo si è svolto in Algeria all'inizio degli anni '90.
Queste due distanze temporali sono connesse e unificate da alcuni dei protagonisti che vivevano in Algeria e poi vivranno in Italia.
Si colloca una vicenda nel futuro quando si vuole ipotizzare qualcosa di utopico che forse soltanto il tempo potrà attuare senza però alcuna certezza, ma neppure grande speranza. E' qualcosa che si desidera, ma che il pessimismo della ragione non alligna fra avvenimenti fattibili.
La possibilità che uno straniero possa divenire collaboratore attivo e visibile delle forze dell'ordine sembra ad Amor Dekhis qualcosa di inattuabile. La situazione politica, l'avvallo di uno strisciante razzismo anche da parte di forze moderatamente di sinistra, fa supporre che l'inserimento nelle forze di polizia di stranieri possa essere considerato ancora qualcosa di utopico.
Per questo la vicenda e la partecipazione di Salah (Salè) all'interno delle forze di polizia è collocata nel futuro.
Racconto poliziesco quindi che colloca il romanzo dello scrittore di origine algerina all'interno di un genere che oggi sta avendo i maggiori successi di pubblico in Italia.
Più significativo è, a mio parere, il contesto socio politico in cui si colloca la storia del passato, quella cioè dell'Algeria.
Mi pare che sia una prima volta che sul piano narrativo uno scrittore di origine magrebina in Italia affronti quel momento della recente storia dell'Algeria che ha visto dapprima la vittoria del FIS e successivamente la nascita di una molteplicità di episodi di violenza perpetrati dalle forze fondamentaliste che ha spinto il paese all'orlo della guerra civile.
E' con coraggio che Amor Dekhis narrativamente prende posizione contro i fondamentalisti facendone vedere lo stretto intreccio fra una posizione religiosa integralista e sprezzo della democrazia, fra integralismo- violenza e poco rispetto della persona.
Il romanzo ben condotto nei suoi intrecci di investigazione rimane poi un' "opera aperta", perché lascia irrisolta a diverse e molteplici soluzioni la parallela e duplice storia d'amore di Salah. Il lettore aspetterebbe che gli venisse fornito un finale ed invece deve accontentarsi di immaginare forse fra i sornioni sorrisi dello scrittore algerino.

 

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